La badante convivente si deve alzare la notte?
Pubblicato il 09-12-2024 in Busta paga colf e badanti
La badante convivente si deve alzare la notte? Vediamo cosa dice il contratto collettivo e come evitare malintesi tra il lavoratore domestico e il datore di lavoro.
La badante convivente si deve alzare la notte?
La badante convivente si deve alzare la notte? La risposta a questa domanda è controversa ed è spesso all’origine di malintesi tra il lavoratore domestico e il datore di lavoro.
Vediamo cosa dice il CCNL in merito all’orario di lavoro e il riposo di una badante convivente a tempo pieno (54 ore settimanali).
L’articolo 14 del contratto collettivo stabilisce per i lavoratori conviventi:
- un orario di lavoro massimo di 10 ore giornaliere non consecutive
- un riposo di almeno 11 ore consecutive nell’arco della stessa giornata
Eventuali prestazioni lavorative notturne non sono quindi contemplate da un normale contratto di convivenza diurna e dovrebbero pertanto essere remunerate come straordinari.
In realtà, la questione è più delicata perché il contratto di convivenza prevede anche la presenza notturna della badante.
In altre parole, la badante può riposarsi durante le ore notturne, e non è obbligata a restare vigile, ma deve comunque rendersi disponibile in caso di necessità la notte.
Tuttavia, per essere considerate compatibili con un contratto di badante convivente diurna, queste richieste di assistenza notturna devono essere occasionali e di breve durata. Nel caso contrario, in cui l’assistito abbia bisogno di una presenza continuativa la notte, il datore di lavoro dovrà riconoscere gli straordinari alla badante o assumere una badante notturna.
Per saperne di più sui diversi contratti di assistenza notturna, leggi qui: